Ieri sera su La7 ho visto di nuovo Borghezio, aveva lo sguardo dimesso e rassegnato del discolo messo in castigo dietro la lavagna. In mattinata si era recato all'ambasciata norvegese a Roma per chiedere scusa delle frasi pronunciate in seguito all'attentato di Oslo, quando aveva dichiarato che molte delle idee di Andreas Breivik "sono buone, alcune ottime. È stato strumentalizzato. È per colpa dell'invasione degli immigrati se poi sono sfociate nella violenza. Io penso che la difesa dell'Europa cristiana, anche in termini di crociata contro l'islamismo e il terrorismo, contro il progetto del Califfato in Europa, è sacrosanta."
Secondo l'esponente leghista, sospeso per tre mesi dal partito, i funzionari dell'ambasciata lo hanno persino ringraziato e lui, all'uscita, messo di buonumore dall'accoglienza ricevuta, si è lanciato nel commovente gesto di raccogliere la cacca di un cane dal selciato romano.
Ieri sera, incalzato e sfidato da Luisella Costamagna e da Marco Rizzo a ribadire i concetti espressi il giorno dopo la strage in Norvegia, Borghezio continuava a tenere lo sguardo basso e il musetto imbronciato, cercando di rappezzare, inutilmente, la massa di stupidaggini che il suo cervello bacato aveva prodotto nei giorni e nei mesi precedenti.
Ora che persino i suoi sodali di partito lo hanno scaricato, possiamo definitivamente consegnarlo ai norvegesi. Se lo tengano pure. E che gli facciano la festa.
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