Qualche sera fa sono andato a vedere questo flm perché mi ricordava quando, da bambino, mi immergevo nella lettura dei fumetti della Marvel, lettura alla quale mio padre tentava invano di strapparmi comprandomi "Il corriere dei piccoli".
Il film non è un capolavoro, ma è più che gradevole. Steve Rogers si cala molto bene nella parte del ragazzo gracile e rachitico che, disgustato dalle atrocità dei nazisti, vorrebbe dare il suo contributo allo sforzo militare del suo paese. Nonostante venga respinto in continuazione alla visita militare, anche cambiando distretto, verrà aiutato da un medico ebreo sfuggito alle persecuzioni di Hitler a coronare il suo sogno. Tommy Lee Jones interpreta alla perfezione il ruolo del generale all'apparenza duro e cinico, ma animato da un forte spirito patriottico nel difendere i principi del suo paese. Nel finale fa una breve apparizione anche un arrembante Samuel Jackson, con tanto di benda nera calata sull'occhio.
Il film ha il merito di proporre una vicenda nella quale le contrapposizioni politiche sono aspre e precise, dopo anni in cui il neutralismo morale in voga ci ha costretto ad assistere a stucchevoli ritrattini dei coniugi Goebbels e degli altri gerarchi nazisti ripresi nell'intimità delle vicende familiari, mentre i partigiani venivano presi a calci da registi pidocchietti dal dubbio valore artistico e morale.
Ha quasi dell'incredibile che oggi, nel 2011, una distinzione netta tra buoni e cattivi, antinazisti e nazisti, partigiani e SS ci venga proposta in maniera così chiara e convincente da un film tratto da un fumetto per bambini. Ma è anche la dimostrazione di quanto il nazismo democratico dell'era Bush sia penetrato in fondo nella cultura degli adulti. I bambini salveranno il mondo?
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