Dopo tre mesi di accanite discussioni con l'editore per dirimere appassionanti questioni attorno al numero di volte che la parola "cazzo" può essere usata in un romanzo poliziesco, ho deciso che non era più il caso di continuare e, non avendo firmato alcun contratto che mi vincolava alla pubblicazione, ho deciso di cercare un altro editore disposto a dare alle stampe il mio secondo romanzo, Simmetria Mortale. Ammesso che ci riesca perché la materia trattata, quella dei politici corrotti, è particolarmente spinosa e temo che sia alla base delle mille ritrosie e impedimenti che hanno definitivamente arenato la pubblicazione del libro.
Per adesso, quindi, sto cercando un altro editore. Se non riuscirò a trovarlo potrò comunque ricorrere ai siti web che offrono di pubblicare a pagamento qualsiasi tipo di testo, letterario e non; oppure potrei metterlo direttamente online, sulle pagine del mio blog, due o tre capitoli alla settimana, a puntate, come avveniva nell'ottocento con il feuilleton.
Nel frattempo mi sono messo a scrivere una sceneggiatura su un soggetto originale di tipo storico, ambientato nell'entroterra della riviera romagnola durante la Seconda Guerra Mondiale. Ne ho già completati due terzi e mi sto divertendo parecchio, quindi penso di arrivare presto alla conclusione. Non si tratta di un thriller questa volta, ma di una specie di saga familiare che ha luogo in un villaggio messo a soqquadro dall'attraversamento del fronte. La materia prima in questo caso è costituita dai ricordi dei miei parenti e in particolare di mio padre il quale, fin da quando ero bambino, ha sempre terminato i pranzi domenicali raccontando le memorie d'infanzia, che per lui hanno coinciso con il passaggio del fronte. A furia di ascoltarlo mi è venuto in mente che tutti quei ricordi potevano comporre una storia e mi sono messo a scriverla, però a lui ancora non ho detto nulla.
Nessun commento:
Posta un commento